La Libertà tra i Diritti e Doveri

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Libertà di Creare e Sognare

mercoledì 10 settembre 2025

L’abbandono che non si dimentica: il tradimento di un legame spezzato

 @Un animale lasciato per strada non può raccontare la sua storia. Ma chi lo ha abbandonato porterà per sempre il peso del proprio gesto.


Il tradimento di una fiducia
Un cane condivide giornate, giochi e affetto, diventando parte integrante della vita di chi lo accoglie. Eppure, quando la sua presenza diventa scomoda, c’è chi sceglie la via più crudele: l’abbandono.

Molti animali vengono caricati in auto e condotti lontano, in luoghi da cui non possano fare ritorno. Alcuni vengono legati a un palo, altri lasciati soli sul ciglio di una strada, smarriti e impauriti. La scusa più frequente resta sempre la stessa: fingere una fuga, inventare una storia credibile per coprire il proprio tradimento.

Il peso di un gesto irreparabile
Chi abbandona non può cancellare ciò che ha fatto. Le immagini di quell’atto tornano nei ricordi, negli sguardi degli animali incontrati per strada, in ogni notizia di un cane salvato o di un gatto trovato in pericolo. L’abbandono non è solo un atto crudele, ma un vero tradimento di fiducia, un gesto che infrange un legame basato sulla lealtà e sulla dipendenza totale dell’animale dal suo padrone.

Per chi compie questa scelta, non ci sarà mai una giustificazione valida. La responsabilità rimane e continuerà a pesare, anche quando il silenzio sembra coprire le conseguenze.

La possibilità di riscatto
Eppure, c’è una strada diversa. Ogni volta che un animale abbandonato viene incontrato per caso, esiste la possibilità di compiere l’atto opposto: fermarsi, tendere una mano, offrire protezione e una nuova opportunità di vita.

Chi sceglie di salvare compie un gesto di dignità e riscatto. Perché se abbandonare è un atto di viltà, scegliere di soccorrere è la prova che l’amore può ancora prevalere sulla crudeltà.

lunedì 25 agosto 2025

Anziani non Soli: Amare il proprio cane più delle persone, è possibi...

Anziani non Soli: Amare il proprio cane più delle persone, è possibi...: @ - Il legame affettivo con un cane non è solo normale, ma porta benefici concreti alla salute fisica e mentale. Ecco cosa dice la scienza....

La cannabis può danneggiare la mente più di quanto pensiate

 @ Negli ultimi vent’anni, la cannabis ha visto un aumento drastico della propria potenza, con concentrazioni di THC oggi cinque volte superiori rispetto agli anni 2000. In Canada, il livello medio di THC nella cannabis essiccata legale è passato dal 4% al 20%, un incremento che i ricercatori dell’Università di Ottawa associano direttamente alla crescita dei casi di psicosi e schizofrenia.

Questa trasformazione sta modificando in profondità l’approccio medico ai disturbi psichiatrici legati al consumo.

I numeri che preoccupano: rischio moltiplicato fino a 241 volte
Uno studio condotto su 9,8 milioni di residenti dell’Ontario ha rivelato dati allarmanti: chi si presenta al pronto soccorso per problemi correlati alla cannabis ha un rischio 14,3 volte maggiore di sviluppare schizofrenia. Per chi vive episodi di psicosi indotta da cannabis, la probabilità sale a 241,6 volte rispetto alla popolazione generale. Secondo il dottor Nicholas Fabiano, il quintuplicarsi del contenuto di THC è con ogni probabilità il principale responsabile del rafforzamento di questo legame.
I più vulnerabili sono i giovani maschi che consumano cannabis ad alta potenza (oltre il 10% di THC) con regolarità. L’età giovanile, associata a un uso frequente e intenso, aumenta drasticamente il rischio di sviluppare psicosi, soprattutto in presenza di precedenti disturbi mentali come ansia o depressione.

Dal primo episodio psicotico alla malattia cronica
La psicosi indotta da cannabis è spesso un preludio a disturbi più gravi dello spettro schizofrenico. Continuare a consumare la sostanza dopo un primo episodio aumenta la probabilità di ricadute e cronicizzazione. Molti utenti, non riconoscendo subito il legame tra sintomi e consumo, ritardano l’avvio di cure, aggravando la prognosi.

Il trattamento efficace richiede la sospensione totale del consumo e, nei casi più gravi, il ricorso a farmaci antipsicotici. La cessazione è imprescindibile: continuare a usare cannabis vanifica ogni tentativo di stabilizzazione. Tecniche come il colloquio motivazionale e la terapia cognitivo-comportamentale possono aiutare i pazienti a sviluppare strategie per resistere alla dipendenza e seguire il percorso terapeutico, aumentando le possibilità di recupero a lungo termine.

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