@ - L’accusa è della Cgil. I giovani, come tutti coloro che hanno versato il primo contributo dopo il primo gennaio del 1996, sono penalizzati con il sistema previdenziale contributivo, che prevede un accesso al pensionamento anticipato solo laddove si perfezioni un importo minimo di pensione.
L'Inps pagherà pensioni sempre più leggere ai giovani di oggi© - licenza temporanea -
E sono gli stessi giovani che si trovano oggi a essere penalizzati da pesanti perdite del potere d'acquisto.
Il contributivo
Nel dettaglio, per chi ha iniziato a versare i contributi dopo il primo gennaio 1996, ricorda il sindacato, «il nostro sistema previdenziale contributivo prevede un accesso al pensionamento anticipato solo laddove si perfezioni un importo minimo di pensione, e il combinato disposto dell’andamento di crescita dei salari, che aumentano sempre meno, e delle scelte dell’esecutivo sull’innalzamento dell’asticella per la pensione anticipata a 3 volte l’importo dell’assegno sociale, ha come effetto di rendere quest’ultima praticamente impossibile per i giovani».
Le simulazioni
Il nodo è il cambio del requisito di accesso alla pensione anticipata, evidenzia il responsabile Previdenza della Cgil, Ezio Cigna, «con 64 anni di età e almeno 20 di contributi, a 3 volte l’importo dell’assegno sociale. Dal primo gennaio di quest’anno i requisiti di accesso a 64 anni cambiano radicalmente». Se dunque nel 2022 bastavano 1.309,42 euro per accedere al pensionamento anticipato, adesso ne serviranno 1.603,23, con una differenza nel biennio pari a 293,81 euro, il 22,4% in più. Questo avviene anche grazie alla rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione.
I contributi
Lo studio dell’Ufficio previdenza della Cgil si è chiesto quanti contributi sarebbero necessari per determinare un aumento della pensione contributiva di 293,81 euro. «Considerando il coefficiente di trasformazione in vigore attualmente a 64 anni pari a 5,184 abbiamo calcolato che sarebbero necessari 74.000 euro di contributi. Considerando l’aliquota previdenziale al 33%, per accantonare tale importo di contributi bisognerebbe avere retribuzioni per 224.500 euro. Per perfezionare il nuovo requisito, dal 2024 almeno 3 volte l’assegno sociale, pari a 1.603,23 euro, bisognerà quindi raggiungere un montante contributivo pari a 402.500 euro, una cifra impossibile per la maggioranza dei giovani», sottolinea.
Il metodo
«Ricordiamo», ha aggiunto il sindacato, «che il metodo contributivo si basa su criteri di rigida “neutralità attuariale” fra i contributi pagati durante l’intera carriera e le prestazioni che si riceveranno da anziani», prosegue Ezio Cigna, «garantendo uniformità dei rendimenti sui contributi versati, indipendentemente dalla storia lavorativa. Ma l’equità e la neutralità, da molti confuse nel sistema contributivo, non tengono assolutamente conto di qualsiasi forma di solidarietà o redistribuzione, anzi, considerando l’impianto attuale vi è il rischio concreto che i più deboli e fragili nel mercato del lavoro, faranno solidarietà a coloro che hanno magari lavorato meno ma con alti salari».
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